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E guardo il mio paese lassù
Avvolto da una leggera foschia
E i ricordi volano a un tempo lontano,
A strade silenziose e pulite
Schiamazzi di bimbi dietro un pallone
Biciclette colorate in strade quasi deserte,
Tradizioni antiche ereditate dai più grandi,
Vie sicure e sedie sui marciapiedi.
Sembra trascorso oltre un secolo,
Eppure pochi decenni separano da allora.
Alberi secolari che sembrano senza tempo
Stanno ancora lì a dare ombra.
Belvedere con viste stupende che sfondano l'orizzonte
Sembrano aprire porte verso altri tempi
In cui non bisogna correre e affannarsi.
Il profumo delle case, poi, riempie il cuore:
A quello di pulito si alterna l'aroma di cibi buoni,
Genuini, propri di una terra che non dimentica
E soprattutto che non si scorda mai.
E il cuore si apre quando si parla con la gente,
Che ricorda,non perde la memoria di ciò che fu.
E l'amore delle famiglie, unite la domenica,
Come una volta anche se gli assenti mancano tanto.
E vien voglia di gridare dalle alture
Quanto si senta l'assenza di quei momenti lontani,
Che sembrano intrappolati in quelle mura
E mai più riusciti ad uscirne per evadere e dimenticare.
E la mente vaga con un po' di malinconia fra le vie
Senza pensieri o ragioni lontane,
Chiusa nei confini di una regione senza tempo,
Un'isola incantata che trasporta via
Ogni volta che la si ritrova lì sempre intatta.
E una lacrima scende giù sulla via del ritorno,
Quando vedo nel buio della notte le sue luci,
Formare il contorno di un piccolo coccodrillo.
Lì in mezzo alla foschia. "Arrivederci"
E intanto si gira per l'ennesima volta l'angolo,
Tristi per ciò che si lascia adesso
E che non si ritroverà mai altrove.